La nautica italiana cresce ancora nel 2017 e viaggia con il vento in poppa

Con un incremento dell’11% nelle vendite di imbarcazioni nuove e di un fatturato complessivo salito del 19% rispetto allo scorso anno il settore industriale nautico si rivela in forte ripresa. Una crescita che ha superato a livello mondiale la cifra dei 20 miliardi del 2016 attestandosi su un positivo di 22,9 miliardi. Tra queste molte imbarcazioni sono nate nei nostri cantieri, ed infatti con un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro, l’Italia sta puntando moltissimo all’esportazione della sua produzione specialmente in tre mercati di riferimento: Usa, Europa, Asia (precisamente con una percentuale di esportazione del 40%, 30%, 30%) dove viene esportata la maggior parte dell’88% della produzione nautica nostrana. Non diciamolo troppo forte ma la crisi post-2008 è ormai alle spalle e il settore sembra in ripresa su tutti i fronti: produzione, export, mercato domestico, leasing.

I dati relativi al fatturato della nautica italiana del 2017, a cui faccio riferimento, sono stati illustrati pochi giorni fa alla Spezia nella sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare dall’ingegnere Lorenzo Pollicardo, Segretario Generale di Nautica Italiana che ha definito l’anno appena concluso come “l’anno della svolta anche per la nostra nautica”, sottolineando come “alla forza ormai consolidata delle nostre imprese sui mercati internazionali si è finalmente affiancato un mercato interno in netta ripresa. L’industria dei servizi rivolti ai grandi yacht è in particolare uno degli ambiti più promettenti per il Paese, che si sta rivelando un autentico polo di eccellenza capace di cogliere preziose opportunità di ricaduta economica lungo le nostre coste”.

A livello mondiale, infatti, il portafoglio ordini di super yacht (imbarcazioni oltre i 30 metri di lunghezza) ha raggiunto nel 2017 le 314 unità (il 92% delle quali a motore), segnando un +10,2% rispetto al 2016. Ciò vuol dire che il 31,6% della flotta mondiale è made in Italy, e che la quota dei nostri prodotti sale al 41,3% se si considerano gli yacht in costruzione. Questo genere di beni è proprio quello che più di altri nella produzione cantieristica italiana finisce per essere acquistato nei posti dove le combinazione di ricchezza, fisco e navigabilità è più vantaggiosa. Il parco nautico italiano, su un totale di 580.000 barche censite, risulta però composto per larghissima parte (92%) da natanti, ovvero da barche di dimensioni non superiori a 10 metri, con una crescita particolarmente del settore della vela (25% del parco nautico italiano), che nel 2016 ha fatto registrate un aumento sensibile, con una quota del 45%. Il Mediterraneo risulta la meta privilegiata di queste imbarcazioni, con una permanenza estiva del 70%, e invernale del 56%. Ciò vuol dire che i mari italiani e le nostre coste, a tutti gli effetti tra i più attraenti del Mediterraneo, hanno potuto registrare un movimento costante (con numeri oscillanti tra un minimo di 5.700 arrivi e un massimo di 7.450 tra il 2008 e il 2016, e una stima di 8.200 per il 2018). Una crescita considerevole per la nostra economia potrebbe derivare proprio dall’aumento delle attività legate alla navigazione come, ad esempio, l’avvio di nuove attività legate a refit e repair in grado di portare enormi vantaggi a larghe fette di territorio del nostro Paese.

I dati ci dicono oggi che siamo i maggiori esportatori mondiali e con le prospettive del settore in rialzo, dopo anni particolarmente difficili, la nautica sta tornando ad essere un fiore all’occhiello del made in Italy con i nostri cantieri che continuano a recitare un ruolo da leader sulla scena internazionale. Un settore che si appresta a ripartire grazie, forse, anche alle più recenti novità normative come, ad esempio, la riforma “Codice della nautica” (in vigore dal 13 febbraio) che prevede, tra l’altro, una serie di facilitazioni, tra cui la rimozione dei limiti per l’iscrizione al Registro Internazionale (che per i commercial yacht si traduce in significativi vantaggi fiscali) e l’introduzione di documenti semplificati per le navi e gli equipaggi.

Il cosiddetto “correttivo porti” (decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 232, recante le disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169) interviene, invece, su diversi aspetti della materia oggetto della riforma portuale, a partire dalle procedure per la definizione e approvazione del piano regolatore di sistema portuale, che ogni Autorità di Sistema Portuale (AdSP) deve adottare e che si compone di un documento di pianificazione strategica di sistema e del piano regolatore portuale, fino alla possibilità per le authority di utilizzare fino al 15% dei proventi delle tasse di imbarco e sbarco per finanziare dei “piani operativi di intervento per il lavoro portuale finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione e la ricollocazione del personale interessato in altre mansioni o attività sempre in ambito portuale” per terminalisti, imprese portuali, compagnie. Altro aspetto chiave della norma è quello che chiarisce che non possono essere nominati quali componenti dei Comitati di gestione delle authority “coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico anche di livello regionale e locale o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico”. Tale aspetto toccherà fin da subito, ad esempio, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona). Pur senza uno dei suoi componenti fondamentali, in base all’attuale formulazione della legge portuale, il Comitato di gestione sarà comunque regolarmente costituito e pronto ad operare con la metà più uno dei suoi componenti. Proprio questo aspetto del nuovo Decreto legislativo correttivo sulle Autorità portuali è quello che è stato più apertamente criticato da molti rappresentanti comunali poiché visto come un possibile disegno teso ad estromettere i municipi dal dibattito in ambito portuale.

Discussioni politiche e norme a parte, ciò che conta sono anche, a mio avviso, gli investimenti e le nuove strategie prese (con accordi importanti, ad esempio, tra il leader italiano della cantieristica Fincantieri e Ferretti, uno dei principali protagonisti degli yacht). La nautica si presenta così come un settore trasversale, ponte tra industria navale e lusso, capace di dare prospettive a profili che vanno dall’ingegneria, alla progettazione fino al design. E così, accanto agli ordinativi, tornano ad aprirsi le porte delle assunzioni e non solo quelle legate alle mansioni manuali, ma anche quelle derivanti agli investimenti logistici che interessano porti e marine con Genova e Viareggio che ancora oggi si contendono lo scettro di principale salone nautico internazionale in Italia, in un momento in cui il comparto sembra ormai, finalmente, aver girato l’angolo lasciandosi la crisi economica dietro le spalle.

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi


Fonti:

http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/shippingecantieri/2018/03/08/nautica-nel-2017-in-crescita-fatturato-cantieri-19_babe7ad5-9712-44f4-b057-880544fa4135.html

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-02-05/alti-profili-la-nautica-063607.shtml?uuid=AEPnsVuD 

https://motori.ilmessaggero.it/nautica/nautica_numeri_ripresa_produzione_13_fatturato_19_yacht_conquista_mondo_italia_boom_fino_10_mt-3616349.html

http://www.ansa.it/mare/notizie/portielogistica/news/2018/02/12/pubblicato-in-gazzetta-ufficiale-il-correttivo-porti_2abdc7ef-475c-4afc-adac-491b7ef236ee.html

http://www.themeditelegraph.com/it/transport/ports/2017/12/12/correttivo-porti-delle-entrate-per-gli-organici-wlPvQjsbvPWxLrJI3dNWmO/index.html

http://www.ansa.it/mare/notizie/portielogistica/news/2018/02/23/in-vigore-il-correttivo-porti-politici-fuori-dai-board_68c4acab-dbee-4982-be6c-6f208bf3097c.html

http://www.themeditelegraph.com/it/transport/ports/2018/03/21/correttivo-porti-nogarin-comuni-ricorreranno-tutte-sedi-a44eOSXYfKzWvZ4tOfJWpI/index.html

http://openinnovation.startupitalia.eu/60860-20180319-solcare-mari-noleggio-numeri-della-nautica-sharing-economy

https://it.businessinsider.com/la-nautica-italiana-ha-il-vento-in-poppa-me-e-guerra-dei-saloni-tra-genova-e-viareggio/

Foto

https://motori.ilmessaggero.it/nautica/nautica_numeri_ripresa_produzione_13_fatturato_19_yacht_conquista_mondo_italia_boom_fino_10_mt-3616349.html

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